lunedì 11 gennaio 2010

MADONNA di Medjugorie descritta da Mirjana

MEDJUGORIE: La testimonianza di Nek

VANGELO 11/01/2009

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 1,14-20

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva:
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».
Passando lungo il mare della Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori.
Gesù disse loro: «Seguitemi, vi farò diventare pescatori di uomini».
E subito, lasciate le reti, lo seguirono.
Andando un poco oltre, vide sulla barca anche Giacomo di Zebedèo e Giovanni suo fratello mentre riassettavano le reti.
Li chiamò. Ed essi, lasciato il loro padre Zebedèo sulla barca con i garzoni, lo seguirono.

sabato 9 gennaio 2010

MEDJUGORJE: Mariologo Stefano De Fiores

La posizione della Chiesa su Medjugorje. A parer mio se l'albero si riconosce dai frutti... sarebbe ora di riconoscere Medjugorje.

venerdì 8 gennaio 2010

Il peccato

Il Peccato

1) La nozione
Il peccato (c.c.C. 1846-1876) è un'offesa fatta a Dio, trasgredendo la sua legge.
E' chiaro che tale offesa è relativa alla conoscenza che ciascuno ha di Dio e alla maggiore o minore responsabilità del disordine commesso con la trasgressione della legge. Così, per esempio, diversa è la gravità dello stesso peccato commesso da un ragazzo o da un adulto ignorante o da un teologo o da un'anima favorita dalla grazia.

2) La divisione
I peccati possono essere distinti secondo il loro oggetto, come si fa per ogni atto umano: il peccato, infatti, perché sia tale, deve essere un vero atto umano.

Il peccato può essere originale e attuale.
Il peccato originale (C.C.c. 385-421) è il peccato commesso da Adamo come capo di tutta l'umanità, e da lui passa a ciascun uomo, in quanto figlio suo, e, come tale, lo contrae per generazione naturale.

Il peccato attuale (o personale) è quello che è commesso volontariamente da chi ha raggiunto l'uso di ragione.
Tale peccato si può commettere in quattro modi:
1. con i pensieri;
2. con le parole;
3. con le opere;
4. con le omissioni; e tutto questo può avvenire contro Dio, contro il prossimo o contro noi stessi.
Il peccato attuale (o personale) può essere mortale o veniale

3) Il peccato mortale
Il peccato mortale è una disubbidienza alla legge di Dio in materia grave, compiuta con piena avvertenza della mente e deliberato consenso della volontà, contro la Chiesa, Corpo Mistico di Cristo.
Affinché il peccato sia mortale è necessario che l'atto compiuto sia veramente un atto umano, e cioè che proceda dalla libera volontà dell'uomo, il quale avverta chiaramente la bontà o la malizia dell'atto.
Solo allora l'uomo diventa responsabile e autore del suo atto, buono o cattivo, degno di premio o castigo. E' una grave mancanza di amore di Dio.

4) Requisiti per il peccato mortale
Per definire un peccato mortale si richiedono tre elementi:
1. la materia grave, cioè una grave trasgressione della legge;
2. la piena avvertenza della mente;
3. il deliberato consenso della volontà.
1 - La materia grave, cioè la trasgressione grave di una legge divina o umana, ecclesiale o civile. Diciamo qui di seguito le principali e più comuni trasgressioni gravi di tali leggi.
- Negare o dubitare dell'esistenza di Dio o di qualche verità di fede insegnata dalla Chiesa.
- Bestemmiare Dio, la Madonna o i Santi, proferendo, anche mentalmente, titoli ed espressioni ingiuriose.
- Non partecipare alla S. Messa alla domenica o nelle feste di precetto senza alcun motivo grave, ma solo per pigrizia, negligenza o cattiva volontà.
- Trattare in modo gravemente offensivo i propri genitori o i propri superiori.
- Uccidere una persona o ferirla gravemente.
- Procurare direttamente l'aborto.
- Commettere atti impuri: da soli con la masturbazione o in compagnia nella fornicazione, nell'adulterio, nell'omosessualità o in qualsiasi altra specie di impurità.
- Impedire, in qualsiasi maniera, la concezione, nel compimento dell'atto coniugale.
- Rubare oggetti o beni altrui di valore rilevante o sottrarli con l'inganno e il raggiro.
- Defraudare il fisco per una somma molto consistente.
- Recare un grave danno fisico o morale ad una persona con la calunnia o con la bugia.
- Coltivare pensieri e desideri impuri di quanto è proibito dal sesto comandamento.
- Compiere gravi omissioni nell'adempimento del proprio dovere.
- Ricevere un sacramento dei vivi (Cresima, Eucarestia, Unzione degli Infermi, Ordine e Matrimonio) in peccato mortale.
- Ubriacarsi o drogarsi in forma grave fino a pregiudicare le facoltà della ragione.
- Tacere in confessione, per vergogna, qualche peccato grave.
- Causare scandalo al prossimo con azioni e atteggiamenti di pesante gravità.
2 - La piena avvertenza della mente, ovvero sapere e stimare che quello che si sta per fare o per omettere è gravemente proibito o comandato, andare cioè contro la propria coscienza.
3 - Il deliberato consenso della volontà, cioè il voler fare od omettere deliberatamente ciò che si sa con chiarezza che è un male grave, che, oggettivamente, è un peccato mortale.

Per avere un peccato mortale, è necessario che questi tre elementi esistano simultaneamente in un'azione peccaminosa. Se manca anche uno solo di questi, o addirittura una parte di uno solo, per esempio non c'è l'avvertenza, oppure non c'è il pieno consenso, non abbiamo più il peccato mortale.

5) Effetti del peccato mortale
1 - Il peccato mortale priva l'anima della grazia santificante, che è la sua vita. Si chiama mortale perché rompe la relazione vitale con Dio.
2 - Il peccato mortale separa Dio dall'anima, la quale è tempio della SS. Trinità, quando è in possesso della grazia santificante.
3 - Il peccato mortale fa perdere all'anima tutti i meriti, acquistati in passato, finché viveva in grazia di Dio: vengono resi inefficaci.
"Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate..." (Ez. 18,24).
4 - Il peccato mortale toglie all'anima la capacità di compiere opere meritorie per il paradiso.
5 - Il peccato mortale rende l'anima degna dell'inferno: chi muore in peccato mortale va all'inferno per tutta l'eternità.
Chi, una volta per sempre, ha scelto Dio come supremo e unico Bene della vita, può rendersi colpevole di un vero peccato mortale, commettendo un'azione grave, oggettivamente contraria alla sua legge e, in caso di morte, meritare l'inferno, perché la sua scelta, per quanto sincera ed efficace, non può mai essere così radicale e definitiva da impedire di farne un'altra capace di annullare la precedente.
La possibilità della perversione - finché si vive - è pari a quella della conversione, anche se questa rende quella più difficile, quando è più totale e decisa. Solo dopo la morte la decisione presa durante la vita sarà irrevocabile.
Il suddetto pensiero viene confermato dalla Sacra Scrittura del A.T. in Ezechiele 18,21-28.

6) Come si può riacquistare la grazia santificante perduta con il peccato mortale
La grazia santificante (con tutto ciò che essa comporta) perduta con il peccato mortale, si può riacquistare in due maniere:
1 - con una buona Confessione Sacramentale.
2 - Con un atto di contrizione perfetta (dolore e proposito), unito al proposito di una sollecita confessione.

7) Il peccato veniale
Il peccato veniale è una disubbidienza alla legge divina o umana, ecclesiale o civile in materia leggera,o anche in materia grave, compiuta però non con la piena avvertenza della mente o non con il pieno consenso della volontà.

8) Effetti del peccato veniale
1 - Il peccato veniale intiepidisce l'amore di Dio. Il peccato veniale, anche se non toglie la grazia santificante, come il peccato mortale, tuttavia raffredda l'amicizia che c'è fra noi e Dio.
2 - Il peccato veniale priva l'anima di molte grazie che avrebbe ricevuto da Dio se non avesse peccato.
3 - Il peccato veniale dispone, gradatamente, al peccato mortale.
4 - Il peccato veniale rende l'anima degna di pene temporali da espiare o in questa vita o nell'altra in purgatorio.

9) Come si può cancellare il peccato veniale
Il peccato veniale si può cancellare in varie maniere: con il pentimento, con le buone opere (preghiere, S. Messe, S. Comunione, elemosine, opere di misericordia spirituale e corporale, ecc.) anche senza la Confessione sacramentale, e anche con la Confessione sacramentale, purché vi siano le disposizioni richieste.

10) Le varie specie di peccati
La prima e fondamentale divisione che bisogna fare fra i peccati è la distinzione fra il peccato mortale e il peccato veniale, perché fra i due c'è una differenza enorme: il primo toglie al peccatore la grazia santificante, il secondo, invece, no.
Bisogna inoltre ricordare che, come ci sono peccati veniali più o meno leggeri, al pari, esistono peccati mortali più o meno gravi e funesti.
Ecco le principali specie di peccati.

Peccati capitali:
1 - Superbia - E' un'esagerata stima di sé e delle proprie cose accompagnata da disprezzo verso gli altri.
2 - Avarizia - E' un desiderio smodato di denaro e di averi.
3 – Lussuria - E' il disordinato appetito ed uso del piacere sessuale completo.
4 – Ira - E' un impulso disordinato a reagire contro qualcuno o qualche cosa che fu occasione di patimento o contrarietà.
5 – Accidia- E' una acconsentita svogliatezza nel compimento del proprio dovere.
6 – Invidia - E' un sentimento di tristezza o dolore del bene del prossimo, considerato come male proprio.
7 – Gola - E' la ricerca eccessiva del piacere che si trova nell'uso dei cibi e delle bevande.

Peccati contro lo Spirito Santo:
1 - Disperazione della salvezza
2 - Presunzione di salvarsi senza merito
3 - Impugnare la verità conosciuta
4 - Invidia della grazia altrui
5 - Ostinazione nei peccati
6 - Impenitenza finale

Peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio:
1 - Omicidio volontario
2 - Peccato impuro contro natura
3 - Oppressione dei poveri
4 - Defraudare la mercede agli operai

LA CONFESSIONE: spiegazioni sul sacramento

Il Sacramento della Confessione

1) La nozione di sacramento
Il sacramento è un segno (cosa-azione) sensibile che, per istituzione di Gesù Cristo, ha la virtù di significare e di produrre la grazia santificante. Il concetto di sacramento comprende quattro elementi:
1 - un segno esterno che si possa percepire con i sensi;
2 - l'istituzione da parte di Gesù Cristo;
3 - questo segno sensibile significa la grazia santificante;
4 - questo segno sensibile, naturale è efficace e produce un effetto soprannaturale, cioè la grazia santificante.
La confessione o penitenza è un vero e proprio sacramento distinto dal Battesimo (Cfr. Conc. Trid.: OS. 1701 e 1702).

2) II segno sensibile del sacramento della confessione
Per formare il sacramento della confessione (e così per tutti gli altri) si richiedono tre elementi, che il vecchio, ma sempre valido, catechismo di S. Pio X chiama: materia, forma e ministro.
1 - La materia, cioè una cosa sensibile, ma solamente quella stabilita, per es. acqua naturale, olio, pane e vino; non qualsiasi azione sensibile, ma solo quella determinata.
La materia della confessione si ha negli atti del penitente: dolore, proponimento, accusa dei peccati e accettazione della penitenza; questi vengono detti dai teologi, seguaci di S. Tommaso, quasi materia, poiché in essi manca una sostanza corporea (Cfr. Conc. Trid.: OS. 914; C.c.c. 1450-1460).
2 - La forma, cioè la pronuncia di alcune parole, stabilite da Cristo direttamente o dalla Chiesa, parole che, unite alla materia, formano un unico segno sacramentale.
La forma essenziale della Confessione si ha nelle parole dell' assoluzione sacramentale "lo ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo".
3 - Il ministro è il sacerdote confessore, che assolve a nome di Cristo e della Chiesa, fornito anche della debita giurisdizione, a norma dei canoni 969, par. I e 2 e 967, par. 2.
Perché il sacramento sia valido, nel ministro non si richiede né lo stato di grazia né la fede, ma è sufficiente che compia il rito nella forma prescritta e che abbia l'intenzione di fare ciò che intende la Chiesa.

3) La confessione è un sacramento dei morti
I sacramenti si dividono in sacramenti dei morti e sacramenti dei vivi.

I sacramenti dei morti sono il Battesimo e la Penitenza.
I sacramenti dei vivi sono la Cresima, l'Eucaristia, l'Unzione degli infermi, l'Ordine e il Matrimonio.
Si chiamano sacramenti dei morti, perché coloro che li ricevono, benché vivi fisicamente, sono generalmente morti alla vita soprannaturale per il peccato mortale. Questi sacramenti cancellano il peccato e conferiscono la grazia santificante (Grazia prima), che è la vita dell'anima.

Si chiamano sacramenti dei vivi, perché chi li riceve deve essere già vivo alla grazia e non in peccato mortale. In caso eccezionale anche i sacramenti dei vivi possono concedere la grazia prima, quando per es. uno riceve un sacramento dei vivi e dimentica di aver commesso un peccato mortale del quale ha un pentimento generale, questo gli cancella il peccato e gli conferisce la grazia prima.
Si deve ancora ricordare che chi riceve un sacramento dei vivi, sapendo di non essere in grazia di Dio, commette un grave peccato di sacrilegio.

4) Efficacia del sacramento della Confessione
La Confessione e tutti gli altri sacramenti, per volere di Gesù Cristo, oltre che significare la grazia, la producono e la concedono a coloro che li ricevono senza porre impedimenti, fra i quali il più importante, dal punto di vista soggettivo, è il rifiuto del sacramento, cioè avere la volontà di non riceverlo.
Nel sacramento della Confessione, e in tutti gli altri, esiste un impedimento quando manca o è gravemente difettoso, qualche elemento essenziale nelle parti che costituiscono il sacramento e cioè nella materia (per la Confessione: quasi-materia) nella forma e nel ministro.
I sacramenti sono vere cause efficienti della grazia anche se sono cause strumentali: essi operano in forza dell'oggettivo compimento del rito sacramentale per propria ed intima efficacia, ricevuta da Gesù Cristo ("ex opere operato").

LA CONFESSIONE SACRAMENTALE

Che cos'è la Confessione Sacramentale?


La Confessione Sacramentale (si chiama anche penitenza o riconciliazione o, semplicemente, confessione) è un vero e proprio sacramento istituito da Gesù Cristo, per mezzo del quale, a debite condizioni, vengono rimessi i peccati commessi dopo il Battesimo (Cfr. C.C.C. 1420-1498).

Per Confessione Sacramentale non si deve intendere qualsiasi confessione o colloquio avuto con qualcuno, magari psicologo, o la rivelazione dei propri segreti o problemi manifestati a qualche amico, anche sacerdote, ma la vera accusa dei propri peccati, fatta al sacerdote confessore con l'intenzione di ricevere da lui l'assoluzione sacramentale al fine di ottenere il perdono di Dio.

La confessione è un sacramento, Cioè un canale di grazia e, per la sua entità e per il suo significato, si può definire anche con altri nomi:

sacramento della conversione, perché ogni confessione deve essere una vera conversione;
sacramento della penitenza, perché la penitenza è un elemento necessario per fare una buona confessione e quindi operare in sé una vera conversione;
sacramento della confessione, perché il penitente deve manifestare al sacerdote confessore i propri peccati, e anche perché una "confessione" è un riconoscimento di essere peccatori e quindi si avverte il bisogno di chiedere misericordia al Signore;
sacramento del perdono, perché attraverso l'assoluzione del sacerdote Dio concede al penitente il perdono dei peccati;
sacramento della riconciliazione, perché in questo sacramento avviene la riconciliazione del peccatore con Dio (2 Coro 5, 20), (Cfr. C.C.c. 1423-1424).

Le condizioni indispensabili, richieste per ottenere la remissione dei peccati, commessi dopo il Battesimo, sono: il pentimento dei peccati, il fermo proposito di evitarli in avvenire, la debita accusa fatta al sacerdote confessore e l'accettazione della penitenza da lui imposta con la sua assoluzione sacramentale.

Nel sacramento della confessione vengono rimessi i peccati commessi dopo il Battesimo, quelli invece commessi prima vengono cancellati dal sacramento del Battesimo. Se però il Battesimo di un adulto è stato ricevuto senza le debite disposizioni (fede, pentimento e proposito), i peccati commessi prima verranno rimessi quando sarà rimosso l'ostacolo e cioè quando subentreranno le debite disposizioni.
Tali peccati poi non saranno materia di accusa nella Confessione Sacramentale.

San Lorenzo Giustiniani

San Lorenzo Giustiniani - 8 Gennaio
Di nobilissima famiglia, si diede ad una vita ascetica dopo una visione della Sapienza Eterna. Entrò nella Congregazione dei Canonici Secolari dell'isola di San Giorgio, di cui fu Superiore, continuando a dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione ma anche alla questua per le strade. Vescovo di Castello, riformò con zelo apostolico la sua diocesi e, nominato prima patriarca di Venezia seppe, grazie anche alla sua umiltà e santità, sanare la frattura tra la Chiesa e il potere civile. Nei suoi scritti, opere varie e sermoni c'è l'idea madre dell'Eterna Sapienza, elemento dominante della sua mistica. Essa, negli scritti del periodo monacale, guida l'uomo al vertice della perfezione interiore e, degli scritti successivi, al vertice della vita episcopale.

MEDJUGORJE: Messaggio del 02/01/2009

Messaggio del 2 gennaio 2010 ( mirjana )

Cari figli, oggi vi invito a venire con me con totale fiducia, perché io desidero farvi conoscere mio Figlio. Non abbiate paura, figli miei. Io sono con voi, sono accanto a voi. Vi mostro la strada come perdonare voi stessi, perdonare gli altri e, con pentimento sincero nel cuore, inginocchiarvi davanti al Padre. Fate sì che muoia in voi tutto ciò che vi impedisce di amare e salvare, di essere con Lui e in Lui. Decidetevi per un nuovo inizio, l’inizio dell’amore sincero di Dio stesso. Vi ringrazio.

MEDJUGORJE: Messaggio del 25/12/2009

Messaggio del 25 dicembre 2009

Cari figli, in questo giorno di gioia vi porto tutti davanti a mio Figlio Re della pace affinchè vi dia la sua pace e benedizione. Figlioli, condividete questa pace e benedizione con gli altri nell’amore. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.